"Richiesta D'Aiuto Da Lontano", Quest per Acquisizione Incantesimi Curativi: Brachium Emendo, Innerva, Magia di rigenerazione, Magia di Ricrescita, Magia di Depurazione e Reinnerva

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 18/1/2017, 21:04
Avatar

Avada Kedavra

Group:
Direttori e Vice Direttori
Posts:
569
Location:
Little Hangleton

Status:






Q.M.




Quindi vorresti apprendere gli incantesimi curativi che ti mancano? Bene, vediamo se riuscirai a portare a termine quest'avventura.
Sei come sempre fra le mura del tuo ufficio ad Hogwarts per impostare la tua prossima lezione di cura delle creature magiche magiche, quando, improvvisamente, senti un leggero tonfo provenire dalla finestra posta a destra della tua scrivania. Non sai se aprirla per la pioggia furente che vi è fuori, ma non appena noti un gufo, ti precipiti per aiutarlo. La prima cosa che noti è una lettera attaccata alla sua zampa e quando la leggi noti la richiesta d'aiuto. Chi sta chiedendo il tuo aiuto? Cosa vorrà dire la scritta "Siberia"? Che sia il luogo in cui recarti?
Fai le tue descrizioni e prendi le tue decisioni.
Buona Quest.

 
Top
Mira.Greengrass
view post Posted on 19/1/2017, 17:48




Dopo tanto tempo, Mira Greengrass era seduta di nuovo alla scrivania del suo vecchio ufficio. Era tornata solo da qualche giorno e già si ritrovava sommersa di lavoro. Dopo tredici mesi di assenza da Hogwarts, nonostante il desiderio di mettersi nuovamente in gioco, sentiva la pressione dell’anno scolastico che stava per iniziare, nonché il clima di allerta e paura che si respirava a scuola. Il corpo docente era stato quasi completamente rinnovato, a partire dal Preside, e Mira stentava a ritrovare la convivialità e il rapporto stretto che aveva avuto in passato con i vecchi colleghi. “E’ solo questione di tempo” tentò di rincuorarsi. Bevve un sorso di the dalla tazza di coccio dipinta da Ivy e sentì una fitta di nostalgia: si era abituata a trascorrere molto tempo con Bruce e le bambine e sapeva che ne avrebbe sentito la mancanza. Quella sera, ad esempio, difficilmente sarebbe riuscita a dormire a Hogsmeade. Valeva la pena avvisare Bruce, o la mamma. Si alzò ma, mentre si stava dirigendo al focolare, la sua attenzione fu richiamata da un tonfo attutito alla finestra. In un primo momento, diede la colpa al vento: fuori infuriava un tremendo temporale di fine estate, con tanto di fulmini e tuoni e probabilmente una raffica più forte delle altre aveva mandato a sbattere un ramoscello contro al vetro. Ma, guardando meglio, vide baluginare due occhi gialli.
“Povero piccolo!” pensò affrettandosi a recuperare il gufo. Spalancò la finestra e la bestiola, bagnata fradicia ed esausta, si lasciò cadere sul tappeto, sollevando, con un ultimo moto di sacrificio, la zampetta alla quale era attaccato un bigliettino. Mira sciolse il laccio e mise da parte la pergamena, poi prese delicatamente il gufo tra le mani, se lo posò in grembo e fece fuoriuscire dalla bacchetta un leggero soffio di aria calda che arruffò le piume del volatile, asciugandole. Solo dopo averlo rifocillato con dei biscottini dell’Emporio del Gufo pescati dal fondo del cassetto rivolse la sua attenzione alla missiva.
Era una semplice pergamena, sulla quale erano state frettolosamente vergate soltanto due parole: “Aiuto! Siberia.” Mira se la rigirò tra le mani… null’altro. “Specialis revelio!” pronunciò, muovendo la bacchetta in direzione della pergamena, ma non accadde nulla. Evidentemente si trattava semplicemente di un pezzo di carta. Era evidente la richiesta d’aiuto… ma da parte di chi? E l’indicazione, Siberia, era decisamente troppo generica. La strega lasciò la scrivania e si accoccolò davanti al focolare. Avvicinò la carta alle fiamme, per vedere se il calore avrebbe rivelato qualche altra scritta, magari vergata con inchiostro magico invisibile, ma anche questo tentativo andò a vuoto.
“Non mi resta altro da fare che andare a vedere” pensò. Era tutto molto strano, e c’era qualcosa che le suggeriva di fare molta attenzione, perfino di rinunciare. Ma se si fosse trattato davvero di qualcuno che, in pericolo, chiedeva il suo aiuto? “Innanzitutto devo controllare se a casa stanno tutti bene!”
Prese una manciata di polvere volante, si inginocchiò davanti al focolare e mentre la lanciava pronunciò chiaramente: “Hogsmeade, High Street, Scrivenshaft's”. Infilò la testa nel fuoco verde acido che era scaturito dalla polvere e si ritrovò a guardare le caviglie di Bruce.
“Ciao tesoro” disse delicatamente, ma al marito prese comunque un colpo.
“Mira!” strillò “Che succede? Tardi a cena?”
“Tutto a posto lì da voi?” chiese lei, concitata “mamma e le bambine stanno bene?”
“Sì, è tutto ok, perché me lo chiedi? È successo qualcosa?”
Mira gli raccontò brevemente della lettera che aveva ricevuto, tralasciando il senso di angoscia che aveva portato con sé.
“Non penserai mica di partire, spero!” l’apostrofò Bruce, che nel frattempo si era a sua volta inginocchiato di fronte al focolare per poterla guardare negli occhi. “C’è scritto Siberia, per la barba di Merlino! Sono tredici milioni di chilometri quadrati! Non hai un indizio, non hai nulla!”
“E che cosa dovrei fare? Ignorare una richiesta di aiuto?” ribatté lei.
“Potrebbe essere una trappola… potrebbe essere qualsiasi cosa! Hanno appena assassinato la vecchia preside, Mira. C’è qualcosa di oscuro in giro. Sta ricominciando”
“Non esagerare, Bruce” lo contraddisse lei, più che altro per mettere a tacere quella parte di se stessa che era d’accordo con lui. “Andrò a vedere e se avrò il sospetto che sia una trappola tornerò indietro subito”
“Andrai DOVE esattamente?” le chiese il marito, sottolineando la parola con una punta di impazienza.
“Suppongo di non potermi materializzare a casaccio in un posto qualsiasi. Da qualche parte dovrò pur iniziare” Ci pensò un attimo su, sopraffatta dall’immensità della regione. “Potrei seguire la ferrovia, a ritroso” disse, alla fine.
“Ti vuoi materializzare a Vladivostok?!?” fece Bruce, in preda al panico.
“Non vedo perché no. Un posto vale l’altro e ho la sensazione che iniziare dalla fine sia una buona idea”
“Sono settemilacinquecento miglia! Ti spaccherai!”
“Ho viaggiato anche più lontano di così, sta’ tranquillo” lo rassicurò Mira, anche se dalla faccia sembrava che Bruce stessere per avere una crisi di nervi. “Fatti indietro, arrivo”
Senza dargli il tempo di ribattere, tirò fuori la testa dal camino e ritornò nel suo ufficio. Scrisse un breve messaggio al Preside e chiamò un elfo domestico. Con un sonoro crac comparve un esserino dalle grandi orecchie da pipistrello e un nasino appuntito che si inchinò quasi fino a terra. “Che cosa può fare Hooky per la professoressa Greengrass, signora?” chiese con deferenza.
Mira gli passò la nota per Snape. “Porta questa al Preside, è molto urgente” gli disse “e quando hai fatto, accompagna il nostro piccolo amico alla guferia. Ha fatto un lungo viaggio, è stremato e ha bisogno di cure”
L’elfo annuì, solenne, prese gufo e appunto e si smaterializzò all’istante.
“Se solo tu potessi parlare…” pensò Mira con rimpianto vedendo scomparire la bestiola tra le braccia dell’elfo. Non era la prima volta che desiderava di poter comunicare con gli animali, ma se in passato questo desiderio era dettato dalla curiosità, questa volta Mira ne aveva invece disperatamente bisogno.
Senza ulteriori indugi, gettò una seconda manciata di polvere volante nel camino e, in un turbinio di fiamme verdi, atterrò nel negozio di Bruce. Lui l’aspettava misurando la stanza a grandi passi.
“E va bene!” l’apostrofò non appena lei ebbe messo piede fuori dal focolare “Va bene, hai ragione, non si può ignorare una richiesta d’aiuto. Allora andiamo, prendiamo i mantelli da viaggio!” concluse, prendendola per il polso e trascinandola verso l’uscita.
“Prendiamo?” chiese Mira.
“Certo, prendiamo! Credi che ti lasci andare da sola? È troppo pericoloso. Tua madre resterà con le bambine, io vengo con te!” ribatté Bruce.
Mira lo guardò, il volto teso, sconvolto, illuminato dalla fioca luce delle candele e dai fulmini che scoppiavano ad intervalli regolari fuori dalle vetrine. Bruce non era mai stato un uomo d’azione: non per niente, nonostante la sua famiglia fosse stata da generazioni smistata in Grifondoro, il Cappello Parlante lo aveva assegnato senza ombra di dubbio a Corvonero. Era una persona intelligente, sensibile, molto acuta. Ma di certo preferiva le avventure contenute nei libri a quelle vissute nel mondo reale. Era felice della sua vita semplice, circondato da antichi volumi e pergamene e piume d’aquila. Amava il suo lavoro tranquillo e la sua famiglia felice.
“No” disse lei scuotendo la testa e prendendogli il viso tra le mani “Tu devi restare qua. Ascolta” proseguì prima che lui la interrompesse “Se davvero si sta per scatenare qualcosa di oscuro tu devi restare con Ivy, Altair e Cor. Mia madre non è abbastanza potente per proteggerle. Ho avvertito Snape, se non dovessi tornare entro domattina prendi le bambine e vai ad Hogwarts”
“Non posso lasciarti andare…” tentò di ribellarsi Bruce.
“Tu devi lasciarmi andare” replicò Mira.
Lui le prese le mani, togliendosele dal viso e la trasse a sé. Si abbracciarono stretti per un lunghissimo minuto. Alla fine si separarono, in silenzio, uscirono dal negozio, attraversarono la strada ed entrarono in casa. Ivy e Altair stavano giocando per terra con le Gobbiglie, mentre Gemma leggeva le Fiabe di Beda il Bardo a Cor che indicava ridendo le illustrazioni animate del vecchio libro. Era il quadro perfetto di una famiglia perfetta. “E potrebbe essere l’ultima volta che li vedo” pensò Mira, mentre una morsa di ghiaccio le bloccava la bocca dello stomaco.
“Mamma!” gridò Altair lasciando le Gobbiglie e saltandole in braccio “Giochi con noi?”
Ivy non si unì alla sorella: era ancora arrabbiata con la madre per essere tornata al lavoro prima di quanto le aveva promesso. Mira si liberò con fatica dell’abbraccio della figlia, la depose delicatamente a terra e la baciò sui capelli. “Non posso tesoro” rispose “Ho una commissione urgente da sbrigare”
“A quest’ora?” interloquì Gemma, una nota di preoccupazione nella voce.
“Non è nulla, mamma, starò via poche ore. Poi però torno ad Hogwarts, ci vediamo domani” rispose Mira. Afferrò il mantello da viaggio dall’attaccapanni, baciò Gemma e Cor, poi si chinò a salutare Ivy, ancora ostinatamente intenta a muovere le sue Gobbiglie. Mira le arruffò con tristezza la massa di capelli rossi – senza ottenere la seppur minima reazione – e si alzò. Tornò alla porta, seguita dalle risate di Cor e dal saluto di Altair “A presto mamminaaaaaaaaa!”
Bruce l’accompagnò all’uscio e la strinse forte, da dietro, affondando il viso nei lunghi capelli biondi di lei. Mira era molto più bassa del marito, e lui dovette chinarsi, circondandola tutta tra le braccia forti alle quali lei si aggrappò.
“Torna presto” le sussurrò nell’orecchio.
Lei voltò la testa e gli sfiorò le labbra con un bacio. Poi si staccò, sentendo che, se avesse ceduto al desiderio di continuare a baciarlo, non sarebbe più partita. Indietreggiò, lasciando qualche metro di distanza da loro. Poi chiuse gli occhi, si concentrò e girò su se stessa.
All’improvviso, le mancò l’aria, come se un’immensa pressa le stesse schiacciando schiena e sterno. Smaterializzarsi a breve distanza era una sensazione tutt’altro che piacevole, ma settemilacinquecento miglia rischiavano di distruggere il corpo definitivamente. Lo spostamento durò una manciata di secondi più del normale e quando si Materializzò, Mira cadde in ginocchio per lo sforzo. Si portò la mano sinistra alla gola, massaggiandola come per aiutarla a far passare più aria, mentre la destra già si stringeva attorno al manico della bacchetta.
Aprì gli occhi: aveva visualizzato la città senza avere in mente un punto preciso e si ritrovò sulla battigia, immersa nella quasi totale oscurità. Il mare calmo sciabordava a pochi passi da lei e, in lontananza, si distinguevano le luci del porto.
“Lumus” mormorò Mira, e subito la punta della bacchetta si illuminò. La strega si prese un momento per guardarsi attorno, ma la spiaggia sembrava totalmente deserta. Tenendo la bacchetta davanti a sé, prese a camminare in direzione del porto.

PENSATO MIRA
PARLATO MIRA

PARLATO BRUCE
PARLATO HOOKY
PARLATO GEMMA
PARLATO ALTAIR

Nome: Mira Greengrass
Stato fisico: ottimo
Stato Psicologico: ansiosa
Casa: Tassorosso
Rango: Professoressa di Cura delle Creature Magiche
Abilità utilizzate: Materializzazione
Incantesimi Utilizzati: Specialis revelio, Incantesimo riscaldante, Lumus
 
Top
view post Posted on 23/1/2017, 15:31
Avatar

Avada Kedavra

Group:
Direttori e Vice Direttori
Posts:
569
Location:
Little Hangleton

Status:




Q.M.



Da lontano noti un villaggio innevato e molto illuminato. Decidi di recarti nei meandri di quest'ultimo e chiedere ad alcune persone informazioni circa la lettera ricevuta. Stai attenta però a chi chiedi, potrebbe capitarti qualche mago che voglia qualcosa in cambio per delle informazioni.
 
Top
Mira.Greengrass
view post Posted on 27/1/2017, 17:44




Mira camminava ormai da parecchio, col vento che le gonfiava il mantello attorno al corpo come una vela e i capelli che le finivano negli occhi. Se li scostò con un gesto impaziente e socchiuse le palpebre per aguzzare la vista. Le luci della città apparivano ora più vicine e stranamente abbaglianti, come se riflettessero su una superficie lucida e candida. Proseguì leggermente piegata in avanti, i piedi che affondavano ad ogni passo e la sabbia che le si infilava fastidiosamente nelle scarpe.
Man mano che l’abitato si faceva più vicino, Mira sentiva crescere dentro di sé una forte apprensione. “C’è qualcosa di sbagliato…” rifletté, ma non riusciva a capire cosa. Poi una folata di vento più forte delle altre le spruzzò in faccia qualcosa di umido. In un primo momento pensò che si trattasse di acqua di mare, ma poi si rese conto che era qualcosa di più… solido. “Ma è neve!” si stupì. E, in effetti, ecco cos’era quel bagliore emanato dalla città! La luce della luna e dei lampioni si rifletteva su uno spesso manto candido che si stendeva sulle strade e i tetti delle case. Mira si fermò al limitare del centro abitato, incredula. Non le era mai capitato di vedere nulla del genere.
“Siamo alla fine di agosto… la temperatura dovrebbe aggirarsi attorno ai 20 gradi…” pensò. E, in effetti, nonostante indossasse soltanto pantaloni di cotone, una maglietta leggera e il mantello da viaggio e tutto intorno a lei fosse ricoperto da uno spesso strato di neve, Mira non sentiva assolutamente freddo. Si chinò e ne prese una manciata: al tocco era friabile e umida proprio come neve vera, eppure non era fredda come ci si sarebbe aspettati. “Che razza di magia può creare qualcosa di simile?” si chiese.
Proseguì, inoltrandosi nelle vie. Era come se la città fosse stata racchiusa in una gigantesca palla di vetro, di quelle che i babbani comprano come souvenir quando vanno in vacanza. E, in effetti, Mira aveva la sensazione di trovarsi in trappola. Si guardò intorno: le strade erano deserte, complice la tarda ora della notte. Calcolò, in base al fuso orario, che fossero più o meno le tre del mattino. Lasciò vagare lo sguardo, alla ricerca di qualche indizio, ma non le parve di notare nulla di strano… a parte la neve. Poi, d’improvviso, scorse con la coda dell’occhio un movimento rapido, alla sua destra. Si voltò in quella direzione e intravvide all’angolo della via un mantello che scompariva dietro un palazzo. Mira si affrettò a seguire la figura: se indossava un mantello, probabilmente si trattava di un mago e se lo avesse raggiunto avrebbe potuto chiedere informazioni. L’uomo aveva un discreto vantaggio su di lei e, inoltre, anche da lontano si notava che era di ragguardevole statura. Il risultato era che per ogni passo dello sconosciuto, Mira, che raggiungeva a stento il metro e sessanta di altezza, doveva farne almeno due e, in breve, si ritrovò a correre. Dopo qualche centinaio di metri, il presunto mago si infilò in un parco, anche quello completamente imbiancato di neve. Ma non vi era alcuna impronta.
“Dannazione” imprecò Mira tra sé. Il parco era buio e silenzioso e dell’uomo si era persa ogni traccia. La strega scrollò le spalle, ripose la bacchetta, chiuse gli occhi e si concentrò. Sentì il corpo rimpicciolirsi, mutare, le braccia avvicinarsi al terreno, le gambe piegarsi, il volto allungarsi, la pelle coprirsi di folta pelliccia. Quando riaprì gli occhi, gialli e luminosi nel buio, ci vedeva benissimo.
Qualche traccia, in effetti, l’uomo l’aveva lasciata. C’era un odore di tabacco stantio, come se il mago fosse rimasto a lungo in un ambiente fumoso, mescolato ad un sentore di pesce arrosto. Mira abbassò il capo e annusò il suolo. Mosse qualche passo, guardinga. Sentiva la neve ma non il freddo. Respinse il desiderio di rotolarsi a terra e seguì la pista. Di solito andava a caccia di conigli o cervi, ma, in fondo, non c’era molta differenza. Probabilmente il mago aveva utilizzato un incantesimo per cancellare le proprie impronte: di certo non si era Smaterializzato, perché il suo odore era forte e preciso nelle narici di Mira. Lo seguì per un breve tragitto, nei meandri del parco. L’odore cambiava continuamente direzione, come se il mago, anziché proseguire in linea retta, avesse cercato di seminare la sua inseguitrice. Probabilmente il trucco avrebbe funzionato con una donna… ma non con lupo. Alla fine Mira lo trovò: era più veloce di lui e più silenziosa. Lo vide mentre usciva dal parco, probabilmente certo di essere ormai solo. Lei riprese la sua forma umana, afferrò la bacchetta, girò su se stessa concentrandosi su un punto a pochi metri dallo sconosciuto e si Materializzò a pochi passi da lui, bloccandogli la strada.
“Buonasera, signore” salutò con voce piatta “Ha un momento per una strega straniera che ha qualche domanda da farle?”

PENSATO MIRA
PARLATO MIRA


Nome: Mira Greengrass
Stato fisico: ottimo
Stato Psicologico: in allerta
Casa: Tassorosso
Rango: Professoressa di Cura delle Creature Magiche
Abilità utilizzate: Animagia, Materializzazione
Incantesimi Utilizzati: //
 
Top
view post Posted on 11/2/2017, 00:11
Avatar

Avada Kedavra

Group:
Direttori e Vice Direttori
Posts:
569
Location:
Little Hangleton

Status:


L'uomo si voltò quasi di scatto non appena sentii la voce della donna, la sua aria era piuttosto preoccupata, la fronte gli grondava di sudore e il respiro era molto pesante e affannoso.
L'uomo si tolse il mantello e lo lasciò cadere al suolo.
Sei la professoressa di cura delle creature magiche di Hogwarts vero?
Il viso angelico dell'uomo guardava la donna quasi speranzoso che fosse colei che stava aspettando.
Il mago sembrava essere sulla quarantina, una folta chioma bionda di media lunghezza e occhi scuri.
Continuava a guardare la donna senza mai distogliere lo sguardo da quest'ultima aspettando che le rispondesse.

Brad_Pitt

Q.M.


Finalmente sei riuscita a scoprire l'aspetto dell'uomo ma non sai nulla di lui, ne i suoi poteri ne le sue abilità, ma sembra essere preoccupato, quasi avesse bisogno del tuo aiuto. Oltretutto sembra conoscere la tua identità, ma gli darai conferma di tutto ciò oppure vorrai celare il tutto e renderti anonima?
Fai la tua scelta.

Attached Image: Brad_Pitt

Brad_Pitt

 
Top
Mira.Greengrass
view post Posted on 13/2/2017, 10:03




Mira si prese qualche momento prima di rispondere allo sconosciuto. Lo osservò con attenzione, ora che si era sfilato il mantello riusciva a scorgere i tratti del suo volto, lucido di sudore. Era ancora abbastanza giovane e di bell’aspetto, il viso squadrato, virile che però contrastava con gli occhi estremamente mobili, preoccupati e la piega tesa delle labbra. Alle sue parole era seguito uno sguardo colmo di quella che Mira avrebbe potuto definire speranza. Ma cosa sperava quell’uomo che lei non aveva mai visto e che, nonostante ciò, sembrava essere perfettamente a conoscenza della sua identità?
“Le possibilità sono due” rifletté la strega “O è in pericolo, ed è stato lui ad inviarmi quel biglietto, nel qual caso è contento di vedermi perché spera che gli dia una mano, oppure è una trappola come credeva Bruce e il suo sollievo dipende dal fatto che ci sono cascata in pieno”.
Mira avanzò di un passo verso il mago, sempre con la bacchetta alzata e pronta a colpire, o, alla peggio, a difendersi.
“Le domande le faccio io” rispose, sempre nello stesso tono piatto che non lasciava trasparire alcuna emozione. “Ora mi dirai chi sei e cosa sta succedendo in questo posto. Tieni le mani lontane dalle tasche e dammi una risposta esauriente e forse dopo verrà il tuo turno”

PARLATO MIRA
PENSATO MIRA


Nome: Mira Greengrass
Stato fisico: ottimo
Stato Psicologico: in allerta
Casa: Tassorosso
Rango: Professoressa di Cura delle Creature Magiche
Abilità utilizzate: //
Incantesimi Utilizzati: //
 
Top
view post Posted on 26/2/2017, 13:35
Avatar

Avada Kedavra

Group:
Direttori e Vice Direttori
Posts:
569
Location:
Little Hangleton

Status:


<< Sono Norman Schiffer, elementalista americano, ho bisogno del tuo aiuto, abbiamo bisogno del tuo aiuto perchè siamo in terribile pericolo.>>

L'uomo osservò la donna con sguardo tremendamente preoccupato, era sccesso qualcosa di davvero spaventato e con implorazione si rivolse nuovamente alla giovane maga.

<<un terribile mago oscuro mi sta inseguendo per uccidermi, ma non è tanto lui il problema, quanto ciò che è con lui.. Io sono terribilmente debole dopo che è riuscito a distruggere la mia bacchetta, motivo per cui ti ho convocato, ma non è l'unica ragione, ti spiegherò dopo, ti va di aiut.... STA ARRIVANDOOOO!!>>

QUalcosa stava per arrivare e l'uomo era molto irrequieto, intato aspettò una risposta dalla donna sperando in cuor suo che l'aiutasse.

Q.M.



L'uomo continua a sembrarti estremamente preoccupato, qualcosa non andava, o meglio qualcosa aveva urtato la sua psiche. Conosci ben poco dell'uomo a parte che sa chi sei tu e la sua abilità nel controllare l'elemento terra. Sta a te decidere se aiutarlo o no, però dovrai prendere una decisione subito, qualcosa o qualcuno sta per arrivare.

Edited by Damon Elijah Wood - 26/2/2017, 21:07
 
Top
Mira.Greengrass
view post Posted on 27/2/2017, 14:43




Mira ascoltò la risposta del mago, che appariva atterrito. “Sembra sincero” valutò. Dall’accento, si capiva effettivamente che era americano ma ciò, pur avvalorando la sua dichiarazione d’identità, non faceva altro che accrescere i dubbi di Mira: perché Norman Schiffer si era rivolto a lei? Non lo aveva mai sentito nominare e non ricordava che un elementalista americano, probabilmente di Ilvermorny, avesse mai messo piede ad Hogwarts. Certo, era stata assente per un po’ per via della gravidanza, tuttavia…
I pensieri si accavallavano, rapidi, mentre l’espressione del suo interlocutore si faceva via via più inquieta. Chi poteva essere il mago oscuro che lo stava inseguendo? E cosa c’era con lui di tanto spaventoso? Forse una creatura magica ammazzamaghi? Una bestia con classificazione XXXXX avrebbe giustificato la richiesta di aiuto ad una professoressa di cura delle creature magiche, in effetti, ma perché proprio lei e non il docente di Ilvermorny? Stava per porre qualcuna di queste domande quando l’uomo emise un grido atterrito: qualunque persona o cosa lo stesse inseguendo stava arrivando.
Mira si voltò, dando le spalle a Norman e fronteggiando il parco dal quale erano appena usciti. “Dietro di me!” gli intimò, facendogli istintivamente scudo col proprio corpo. Tenne la bacchetta stretta nel pugno, puntandola dritta davanti a sé, pronta a colpire.

PARLATO MIRA
PENSATO MIRA


Nome: Mira Greengrass
Stato fisico: ottimo
Stato Psicologico: in allerta
Casa: Tassorosso
Rango: Professoressa di Cura delle Creature Magiche
Abilità utilizzate: //
Incantesimi Utilizzati: //
 
Top
view post Posted on 25/3/2017, 13:37
Avatar

Avada Kedavra

Group:
Direttori e Vice Direttori
Posts:
569
Location:
Little Hangleton

Status:


Q.M.: Quest conclusa per abbandono

Edited by Damon Elijah Wood - 22/6/2017, 21:29
 
Top
8 replies since 18/1/2017, 21:04   283 views
  Share