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Parlato Pensato Parlato Altrui
La giornata di Arkadiya era stata alquanto seccante, le lezioni erano finite ma la voglia di strangolare ad uno ad uno i suoi studenti non era passata. Amava il suo lavoro, ma doveva ammettere che lavorare con dei mocciosi di 11 anni era un impresa ardua, non che non si facesse rispettare questo è certo, ma a volte alcuni comportamenti alquanto infantili la infastidivano parecchio. La rossa camminava per i corridoi tra la folla di ragazzini irrequieti, che si spingevano
''Mocciosi'' Sputò acida accelerando il suo passo, per fortuna quella mattina aveva indossato la sua amata tutta e delle scarpe decisamente più comode dei suoi tacchi vertiginosi. Una volta fuori dal castello respirò intensamente, l'aria fredda di quel luogo stranamente non la disturbava, però il suo animo ancora non decideva a rasserenarsi, doveva passeggiare e calmarsi, o il giorno dopo avrebbe ucciso i suoi studenti, ridacchiò sadica al pensiero. Il suo cammino si interruppe prima di giungere al lago, si fermò nella radura, aveva notato una figura proprio vicino all'acqua.
''Corvolovich'' Sussurò, aveva riconosciuto la sua figura magra, un idea le balenò in testa.
''Vediamo un pò di cosa è capace il caro Heren'' Pensò sorridendo. Si concentrò fissando le onde, i suoi occhi divennero Viola, segno che stava per utilizzare la sua abilità di Manipolatrice, manipolò l'acqua formando una grossa onda, pronta ad infrangersi proprio sul povero professore, rimase ben nascosta tra gli alberi
''Hei Heren , ti va di divertirti un pò?'' Urlò, poi scagliò l'onda in direzione dell'uomo, e attese.