Un'oscura passione, Role tra Vladmir Kozlov e Victoria Hansen

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Vlad Kozlov
view post Posted on 9/6/2018, 17:25




Pensato Vladmir - giallo
Parlato Vladmir Verde grosseto
Parlato degli altri - rosso

Nome: Vladmir Kozlov
Stato fisico: Ottimo
Stato psicogico: Eccitato
Incantesimi utilizzati: -



Post 1



Era passata una settimana dall'appuntamento con i professori nel prato della scuola.

Un incontro che non mi aveva lasciato indifferente. In particolare per la presenza di una donna tra le colleghe.
Come un tarlo, in quei giorni, mi permeava i pensieri.

"Sin da quella notte l'ho sognata ogni volta che ho chiuso gli occhi! Ma cosa mi succede?!"

Mi sono svegliato ogni giorno durante la notte con un'eccitazione evidente.
Con la sua immagine nella mente mi rigiravo nel letto cercandola nella speranza di trovarla lì accanto a me.

"Mi ha proprio fatto girare la testa quella donna!"

Quasi come un invasato dovetti affrontare le giornate successive al primo nostro incontro.

Chiuso nel privato del mio ufficio, cercai di prepararmi al meglio per le lezioni, ripassando i testi della mia materia.
Provavo e riprovavo gli incantesimi, a volte fallendoli. La concentrazione veniva sempre interrotta dal mio pensiero di lei.

Feci molte docce fredde in quei giorni, per cercare di annebbiare una parte della mia mente.
Avevo però il timore di incontrarla lungo i corridoi... Non avrei saputo come comportarmi.
Avrei tirato dritto accennandole un saluto o mi sarei perso nel suo sguardo, penetrandola col mio, di ghiaccio?!

Per la prima volta nella mia vita ero travolto da questi dubbi, da queste emozioni.

"Che sia questa la passione di cui parlano, soprattutto i babbani?!"

I babbani, a proposito, esseri insulsi!

"Per fortuna non sono figlio di mezzosangue."

Questo pensiero mi fece tornare in mente lei, di nuovo!

"La materia che insegna è superiorità della razza magica."
dissi a voce alta tra me e me, mentre guardando fuori dalla finestra, riflettevo sul modo di approcciarla.

"Ho bisogno di conoscere meglio quella donna!"

Dal momento in cui i miei occhi azzurri avevano incontrato la sua figura elegante mi si era conficcata nel cervello e nel sangue.
Il suo modo di vestire unico, con i suoi pantaloni neri in pelle che sottolineavano la linea delle gambe e la blusa che finiva
in una scollatura che la rendeva femminile ma non volgare, il cappello decorato di piume, un tocco diverso, personale.

Non avevo mai visto una come lei.

Quella serata, quando ci avvicinammo per salutarci, venni circondato dal suo profumo:
un'essenza di gelsomino che mi pervase le narici e mi avvolse l'anima raggiungendo le viscere,
facendo spostare il mio sangue verso il basso. Lo sentivo anche nei miei sogni di lei, con lei.


"Buonasera cari colleghi!" disse.

Quando fu vicina e il suo sguardo si fermò nel mio in modo profondo e insistente, mi studiò per un tempo che mi sembrò infinitamente lungo, fui disorientato per alcuni istanti dal quel profumo e dal timbro della sua voce. Una sensualità mai trovata in nessun altra donna. I miei occhi la fissarono a lungo, entrarono nei suoi solo per un breve istante, giusto per il tempo delle presentazioni poi si abbassarono sulla scollatura del vestito e mi sciolsi sin nel profondo.

"Ma è assurdo tutto questo!"

Non avevo mai provato un desiderio così potente verso una donna sin ad ora, ma dovevo tenere a freno il mio desiderio.

"Non è mia consuetudine, dannazione, conoscere una persona in modo così aggressivo!"

Decisi di invitarla per una passeggiata lungo il lago oltre l'istituto. Presi l'occorrente e mi sedetti alla scrivania.
Il foglio bianco davanti. Rimasi svariati minuti a pensare cosa scriverle, su quali parole usare!

"Forza," mi dissi per spronarmi "non sarà più difficile della lettera per il posto di professore!"

Di getto scrissi poche brevi parole, un invito gentile, freddo ma non troppo!
Non volevo risultare scostante con lei. Non volevo mantenere anche con lei, non del tutto almeno,
la mia maschera fredda e distaccata!


"Gentile collega Victoria,

colgo l'occasione con questa breve missiva

per invitarti ad un colloquio privato

presso il lago oltre l'Istituto.

Sono interessato ad approffondire i concetti

della materia che insegni e conosci così bene

e chissà ad uno scambio di opinioni relativo

all'arte del Volo.

Se ti va bene, ci incontriamo tra un'ora sulla riva del lago, olte il parco!


Vladmir Kozlov"



Chiusi la lettera con un timbro in ceralacca, mi infilai il cappotto e uscii fuori dall'ufficio.
Attraversai di fretta il corridoio, raggiunsi le scale e salii al terzo piano, diretto alla guferia, situata in una delle torri.

Avrei potuto consegnargliela a mano ma lo trovavo poco cavalleresco, per cui optai per usare un gufo.

Mentre salivo le scale fui distratto da un movimento fuori dalla finestra da cui l'aria entrava fresca, pungendomi il viso.
Mi fermai per respirarla a pieni polmoni.

"Che bella sensazione! Rinvigorente!"

Poi guardai fuori dalla torre, verso il prato e ricordai nuovamente di lei, di quando mi era capitato di vederla,
immersa forse nei suoi pensieri, sferzare l'aria con la sua scopa.

"Troppo rigida! Devo darle qualche dritta sul come stare maggiormente a proprio agio mentre si vola!"

Sorrisi a quel pensiero in modo leggermente malizioso poi salii gli ultimi gradini e incaricai un gufo di
recapitarle immediatamente la lettera.

Tornai tranquillamente al mio ufficio e cominciai a prepararmi fiducioso in una sua risposta positiva.


*Le azioni sono state concordate tra i giocatori.

Edited by Vlad Kozlov - 11/6/2018, 19:41
 
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Victoria Hansen
view post Posted on 9/6/2018, 23:45







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Titolo Role: Un'oscura Passione





Post N 1







VIC_0


Parlato Pensato Narrato




Victoria aveva avuto una piacevole giornata, a dire il vero non ricordava di essersi mai sentita genericamente tanto a casa come da quando aveva rimesso piede in Durmstrang.

Poteva quella chiamarsi felicità?

Viveva ogni minuto con profitto, ogni lezione con senso del dovere e passione, bruciava Victoria e probabilmente il fuoco, l'ardore che metteva in ogni sua parola durante le sue ore trapelavano, poiché ella mai minimamente si curava di indorare la pillola o ridimensionare i fatti. I ragazzi da lei avrebbero udito solo una cosa, la verità. Per quanto cattiva, per quanto crudele per quanto scottante.

Da lei sarebbero stati forgiati, giovani menti illuminate e fiere del proprio retaggio magico, avrebbero urlato al loro domani "cedi il passo babbano, inginocchiati, davanti alla magia".

Ed ora, una pila di prove di ingresso, accuratamente anonime, divise per anno attendeva che lei ne prendesse visione e ne deducesse il livello di partenza della classe intera. Nessuno sarebbe stato sottovalutato da lei, una piccola incertezza o indecisione avrebbe comportato danni non quantificabili, per una stirpe magica pura che andava sempre più inquinandosi e mischiandosi al mondo babbano, spesso voltando le spalle a quello magico di provenienza.


Prese quindi un primo compito, scritto con una incerta calligrafia...ed iniziò a leggerlo.


Perché noi come i babbani, abbiamo due gambe, due braccia e una testa...io non capisco perché dobbiamo essere nemici




Victoria strabuzzò gli occhi, credendo di aver avuto un'allucinazione. Il tema assegnato era molto chiaro: spiega a parole tue perché evitare i babbani.

Eppure quell'inchiostro nero la guardava, come una ferita inferta a una pergamena di ottima qualità, con la stessa impudenza con cui i babbani respiravano. La stessa proprio.

Inaccettabile, inammissibile, idiota, infantile, e tante altre cose con la i è questo foglio. Tutto ma non ippogrifo. Ippogrifo mai, mai che qualcuno realizzi quanto sono inteligenti gli ippogrifi ad attaccare coloro che non si inginocchiano al loro cospetto!

Anche le scimmie hanno una testa due braccia e due gambe, se ci fossero società di scimmie certo non staremmo a cincischiare la faccenda; perchè non diventare amici anche della scimmia volgare? Già che ci siamo!

Nervosamente iniziò a passeggiare avanti e indietro, avanti e indietro, prima di fare spazio con un gesto secco del braccio sulla sua scrivania, raccogliere lo strascico del suo grazioso vestito cremisi di pregiato velluto, decorato a mano dalle sapienti mani del signor Malkin in persona, bustino compreso e si accomodò a sedere sulla sua scrivania, prendendo la posizione del loto, nella speranza di farsi scivolare addosso la rabbia.

Fu proprio allora che un gufo si precipitò nel suo ufficio, attraverso la porta lasciata incautamente aperta poggiandole sulla scrivania una missiva, sistemandosi poi sull'apposito trespolo, senza emettere un solo verso.

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Qualcosa di cattivo, le era rimasto nello sguardo, lo sentiva lei e sicuramente l'aveva sentito il gufo, che intelligentemente aveva deciso che gli piaceva vivere e non aveva creato inutile trambusto, compiendo il suo dovere.

Victoria scese quindi dalla scrivania, rimettendosi a sedere dove era logico si sedesse, sul suo scranno.

Rimise gli oggetti che aveva spostato nel loro ordine designato, sospirando; le pergamene nuove sul lato sinistro, le piume nel porta piume, il calamaio a portata di scrittura e si beò del ristabilito ordine.

Spostò quindi lo sguardo, per un minuto buono, sulla pila di compiti, tremando alle ulteriori eresie che ci avrebbe trovato e per istinto, quasi sovrappensiero, ancora con la lettera appena ricevuta in mano, la percorse col polpastrello lungo i bordi, giocandoci un po'. Prese dunque il suo tagliacarte, dal cassetto più alto della scrivania, ed inizio' ad inciderne il bordo superiore, facendo prima passare la lama al'interno della ceralacca e poi tirando con un gesto fluido verso l'esterno. Con le dita infine prese il contenuto della busta, una sezione di pergamena, ed iniziò quella lettura che si rivelò davvero più sorprendente del necessario.


Gentile collega Victoria,

colgo l'occasione con questa breve missiva

per invitarti ad un colloquio privato

presso il lago oltre l'Istituto.

Sono interessato ad approfondire i concetti

della materia che insegni e conosci così bene

e chissà ad uno scambio di opinioni relativo

all'arte del Volo.

Se ti va bene, ci incontriamo tra un'ora sulla riva del lago, oltre il parco!


Vladmir Kozlov



Il suo umore, di colpo, per qualche misterioso e insondabile motivo tornò ad esserle congeniale. Sorrideva ora, forse perché quell'uomo le era piaciuto di primo impatto, forse perché una passeggiata le avrebbe solo che fatto bene...forse perché quell'uomo celava dentro di se un'oscurità potente e quando si erano visti, in quelle rare occasioni lei aveva scorto in lui un qualcosa di familiare, un abisso che un po' l'aveva sedotta e affascinata.

Quel tono cortese, quelle parole gentili che le aveva scritto, sembravano un'invito. O una trappola...ma Victoria lo sapeva, lo aveva capito subito, come lei un uomo del genere non lo si poteva domare, quell'oscurità avrebbe avvolto tutto, persino lei, che in realtà non desiderava altro che perdersi.


Davvero vorrà un confronto professionale a quest'ora? Oggi? Con me? In riva al lago? Un luogo così pieno di fascino mal si coordina a questi discorsi, abbiamo degli splendidi uffici in cui parlare...dubito fortemente che quello che ha scritto sia il vero...in ogni caso solo vederti migliorerà la mia giornata, quindi che dire...buon per me, signor Kozlov, buon per me davvero.

A quel punto, che fare? Non era richiesta una conferma esplicita se non il presentarsi all'appuntamento, ma non le andava l'idea di lasciare in sospeso un collega per così tanto tempo...alla fine il rispetto era alla base dei rapporti fra maghi e nel caso lei non avesse potuto raggiungerlo, per qualsiasi motivo, cosa avrebbe potuto fare? Sperperare il tempo altrui così non era affatto educato, e lei lo sapeva bene...lei lì non era una nobile rampolla altolocata dall'invidiabile pedigree, ma una pari degli altri insegnati.
Prese dunque la sua piuma nera, uno splendido regalo fattole dal suo amato padre quando ancora frequentava l'ultimo anno e su una nuova pergamena ocra scrisse:

"Spett.le Signor Kozlov,
lieta che Lei abbia intenzione di trascorrere il suo tempo libero confrontandoci sulle nostre reciproche aree di competenza, trascorrerò volentieri del tempo in sua compagnia, rispettando l'appuntamento e l'orario da Lei indicati nella precedente missiva.

In fede
Victoria Hansen"

Prese il suo sigillo personale e chiuse la lettera contente la risposta appena redatta, prese la sua bacchetta e puntandola contro alla candela sulla sua scrivania pronunciò l'incantesimo idoneo
Fuocondro. La punta della bacchetta iniziò dunque a scaldarsi, permettendole di ricavare una sufficiente quantità di cera rossa e bollente.

Timbrò quindi la superficie con il sigillo della sua nobile famiglia, gli Hansen, lasciando una elaborata H sulla superficie di cera, ora solida.
Agitò un pochino la lettera, per stemperare il calore definitivamente e si diresse verso il gufo, affrancandogliela all'anellino portalettere metallico che portava sulla zampina.

Finite, e la sua bacchetta estinse il calore che stava producendo, tornando inerte.

Potrei quasi andare in archivio...insomma vedere come se la cavava nella mia materia da ragazzo.
Non sarebbe carino, non sarebbe carino affatto...ma più che altro mi toglierei la sorpresa e non si fa...no no.


Torna pure dal Professor Kozlov, grazie. Congedò ella il volatile, chiudendo la porta dietro di lui, non appena lasciò le sue stanze private.

Un ora le restava ora, una pila di compiti la attendeva, ma giustamente pensò a se stessa in quel frangente, concentrandosi sull'incontro che era ormai prossimo e iniziando i minimi preparativi di rito che sentiva di dover fare prima di raggiungerlo nel luogo stabilito.







Nome: Victoria Hansen
Stato Fisico: Ottimo
Stato Psicologico: Incuriosita
Scuola: Durmstrang
Rango: Professoressa di superiorità della razza magica in Durmstrang
Abilità Utilizzate: Nessuna
Incantesimi Utilizzati: Nessuno








© Scheda, grafica e contenuti appartenenti a Victoria Hansen
© Layout by -Damon-





Edited by Victoria Hansen - 11/6/2018, 19:38
 
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Vlad Kozlov
view post Posted on 10/6/2018, 18:58




Pensato Vladmir - giallo
Parlato Vladmir Verde grosseto
Parlato degli altri - rosso

Nome: Vladmir Kozlov
Stato fisico: Ottimo
Stato psicogico: Eccitato - Elettrizzato
Incantesimi utilizzati: -




Post 2

Rientrato nel mio ufficio, dopo la veloce visita alla guferia, mi spogliai completamente davanti all'armadio, dove riposi il cappotto. Scelsi con calma cosa mettere per l'appuntamento con Victoria.
Fuori l'aria era fresca ma volevo goderne davanti al lago, il luogo scelto per il nostro appuntamento.

"Non certo per compiere una romanticheria" pensai in modo malizioso, sorridendo.

Optai per un paio di pantaloni bianchi e un maglioncino attillato dello stesso colore.

"Adoro vestirmi di bianco!" pensai, soddisfatto del mio fisico, sapendo l'effetto che dava alle donne.

Presi l'occorrente e andai nella stanza da bagno.

Completamente nudo, davanti allo specchio, l'adrenalina, che scorreva copiosa nel mio sangue.
I nervi tesi sui muscoli, la mente in preda ad un'elettrizzante eccitazione che in quel momento era ben visibile
lungo tutto il mio corpo.

"Calmati!" Mi dissi, riordinando i pensieri.

Passai una mano sul viso e mi accorsi di avere già una leggera ricrescita di barba.
Decisi quindi di radermi velocemente.

"Mi piace essere piacente ad un appuntamento" pensai.
Poi mi resi conto che in realtà erano secoli che non avevo un vero appuntamento con una donna.
Questa cosa mi rabbuiò leggermente, riportando la mia mente alla lunga solitudine vissuta a Tomks negli anni passati.

Scacciati quei vecchi pensieri entrai in doccia, Mi lavai accuratamente, massaggiando i miei capelli a lungo, rendendoli morbidi e lucenti. Proseguii poi con il resto del corpo.
L'aria era pregna del profumo dei prodotti per l'igiene. Respirai profondamente e uscii dalla doccia.

Asciugatomi, prima di rivestirmi, andai al lavandino per profumarmi leggermente.
Avere un buon odore va bene, ma non troppo.

"Il troppo stroppia, in tutto!"

Aprii l'armadietto e osservai la boccetta del mio dopobarba ancora sigillato.

"Questo appuntamento è la giusta occasione per utilizzarti." pensai. La presi tra le mani rompendone il sigillo.

Ne rovesciai un po' sulla mano, le sfregai brevemente poi le poggiai sulle guance lisce e sfregai la crema profumata all'artemisia, soffermandomi poi sul collo. Aveva un buonissimo odore fresco e inebriante.

Mi guardai nello specchio e nei miei occhi passò un lampo di eccitazione.

Indossai i vestiti e tornai alla scrivania per ultimare i preparativi prima di recarmi al lago.

"Avrà accettato il mio invito Victoria?!"

Con questo dubbio, visto che non avevo ricevuto alcuna risposta in merito, mi sedetti alla scrivania per pensare a quali argomenti inerenti alla mia materia potevo intrattenerla.

Mentre i miei pensieri erano concentrati su alcuni tipi di incantesimi molto interessanti e divertenti,
sentii un rumore chiaro e preciso provenire dall'andito fuori dall'ufficio.

Una porta si richiuse lungo l'andito fuori dall'ufficio. Qualche secondo dopo udii come un beccare alla porta del mio ufficio.
La aprii e un gufo lasciò una lettera ai miei piedi volando poi via verso le scale.

Entrai dentro, mi sedetti alla scrivania e osservai la lettera. Era sigillata con della cera rossa riportante la lettera H.

"Il suo cognome se non sbaglio è Hansen" Pensai contentissimo che avesse risposto al mio invito.

Senza ulteriori indugi ruppi il sigillo sollevandolo con una leggera pressione delle dita tirando verso l'alto ed aprii la pergamena per leggerne il contenuto:

"Spett.le Signor Kozlov,
lieta che Lei abbia intenzione di trascorrere il suo tempo libero confrontandoci sulle nostre reciproche aree di competenza,
trascorrerò volentieri del tempo in sua compagnia, rispettando l'appuntamento e l'orario da Lei indicati nella precedente missiva.

In fede
Victoria Hansen"

Conservai la lettera in uno dei cassetti della scrivania, poi mi alzai dalla sedia, presi la bacchetta e la agitai brevemente
per riordinare il disordine che avevo intorno.

Chiusi le ante dell'armadio ancora spalancate, sistemai la scrivania e lasciai la finestra leggermente
aperta poi mi apprestai ad uscire a mia volta dall'ufficio.

Misi la bacchetta nel porta bacchetta dei pantaloni e attraversai l'uscio chiudendolo dietro di me.

"Una signora non si fa aspettare a lungo!" Mi dissi, accelerando poi il passo per arrivare prima di lei.

Attraversai il prato quasi di corsa e ne varcai il cancello. Da lontano si vedeva il lago con i riflessi del giorno che lo attraversavano raggiungendone la riva.

La giornata era serena e fresca, il sole splendeva ancora emanando un tiepido calore sulla pelle, ma veniva vinto dall'aria fredda del pomeriggio inoltrato.

Cercai di cancellare il mio sorriso ebete sulla faccia, indossando la mia maschera di sicurezza e freddezza che mostravo al mondo intero ogni giorno. L'avrei fatta scomparire solo e soltanto nel momento giusto. Naturalmente nel caso in cui Victoria si fosse dimostrata davvero interessata a scoprire il vero Vladmir. L'unica cosa certa era che una grande passione scorreva nel mio sangue, ma non una goccia di amore era rimasta più. Non una. Non più.

Finalmente giunsi presso il lago. Non era ancora arrivata per fortuna. Ammirai per qualche secondo ancora la superficie del lago poi mi voltai in direzione del prato, trepidante per l'attesa di vedere la sua figura.

Fui avvolto da una leggera ansia da primo appuntamento, un'emozione difficile da scacciare.
Frugai quindi nella mia mente in cerca di qualche pensiero oscuro che mi aiutasse a ritrovare il mio sangue freddo.
Finalmente lo trovai e rimisi la mia maschera impassibile e senza emozioni...

Continuai ad aspettarla concentrato sul suono dell'acqua del lago, leggermente mossa da un vento leggero che si stava
alzando nel frattempo.



*Le azioni sono state concordate tra i personaggi

Edited by Vlad Kozlov - 12/6/2018, 06:30
 
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Victoria Hansen
view post Posted on 14/6/2018, 15:47







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Titolo Role: un'oscura passione





Post n 2







Parlato Pensato Narrato





Ed ora che fare? Oramai totalmente distratta da quell'imminente appuntamento non faceva che torturarsi con improbabili quanto fantasiose ipotesi sul come ed il perché Vladimir andasse cercando proprio lei. Non che la cosa la disturbasse, anzi quasi la lusingava...avesse anche voluto uno scontro con lei, per qualsiasi motivo si era sentita scelta.

Ma che io sia la prima scelta o l'ultima è arduo da dire con le informazioni in mio possesso. Non ha senso cercare di intuire fra le sue parole un indizio o qualcosa di più specifico.

***



Devo stare tranquilla, da dove mi viene tutto questo subbuglio mentale?


Pensò a come si stava dunque evolvendo la giornata che andava a complicarsi, da una semplice sveglia all'alba, quando il mondo ancora era silenzioso e pacifico, ad una colazione ordinaria in una semplice giornata libera che procedeva tranquilla fra un bagno rilassante con tanto di candele profumate e fiori freschi messi nell'acqua, al rituale con cui si spazzolava i capelli corvini e morbidi, li aveva poi messi in piega, aveva preparato le lezioni per i giorni successivi, aveva pranzato e si era rilassata nella rassicurante solitudine del suo studio. Giornate così sarebbero state tante, sperava.

Ma di nuovo finì per interrogarsi su quello che sarebbe successo nell'immediato futuro. Davvero non aveva senso alcuno chiedersi alcunché, poiché di lì a breve le avrebbe svelato questo mistero.

Momento momento momento! E' questo qui un appuntamento? Se pur di lavoro lo è sicuramente

Ora che ci pensava Victoria...non aveva mai avuto un appuntamento. Il suo destino era rimasto segnato quando aveva accettato quello scriteriato compagno e si era preclusa la possibilità di interessarsi di altri esseri di sesso maschile o dell'opinione altrui, rinchiusa nella sua piccola gabbia dorata dalla quale non aveva mai tentato di evadere.

Certo i pretendenti esistevano, la guardavano, la corteggiavano più o meno galantemente, ma lei non era una sgualdrina di bassa lega. I suoi istinti li aveva sempre confinati nei limiti del matrimonio e certe volte quasi era grata che il compagno che le era stato scelto non avesse qualche strana perversione da dover soddisfare. Certo a parte la perversione per i babbani, la babbanofilia, che mi ha tolto tutto.

Cammino' sino alla credenza, sfilandosi la fede matrimoniale, gli orecchini e lasciandoli lì per un istante.

Si diresse vicino alla sua cabina armadio e si sfilò il vestito, con maniacale attenzione, visto quanto lo adorava, la strada che aveva fatto e il rispetto che portava verso l'artista che l'aveva confezionato.
Sfilò anche le scarpe, e le lasciò lì accanto, prima di raccogliere i capelli in un mollettone, e di nuovo prese la bacchetta e la puntò verso la sua porta di ingresso.

Colloportus

Poggiò anche la bacchetta assieme ai preziosi e si diresse verso il bagno. Si regalò una doccia rinvigorente e rilassante, prima fredda, giustamente, poiché non aveva lasciato scorrere l'acqua, poi tiepida, poi di nuovo gelata ed infine uscì, godendosi il calore ritrovato dell'ambiente e dei morbidi asciugamani con cui si avvolse, fermandoseli al seno.

Molto accuratamente finì di asciugare le ultime goccioline superstiti e si passò dell'olio essenziale al gelsomino sulla pelle morbida e liscia, priva di imperfezioni che era uno dei suoi vanti più grandi.

Si rivestì dunque, si applicò del profumo sul polso destro, sfregandolo poi con il sinistro, perfezionò il trucco in modo che risultasse piacevole e naturale, non artefatto, ma al solito optò per un rosso sgargiante sulle labbra, che riprendeva la tonalità del vestito. Finì l'opera rimettendosi anello e orecchini, ma in più prese un bracciale d'oro apposito per raccogliere lo strascico in modo che non si rovinasse durante il percorso sul prato.

Certo, avrebbe potuto scegliere un look di più semplice e meno appariscente, ma per essere bella c'era un prezzo da pagare e se avesse voluto non pagarlo le sarebbe convenuto restare per i fatti suoi o declinare l'invito.

Perfetta, come sempre...

Non mancava molto oramai all'appuntamento, fortunatamente quel rituale le aveva impegnato il giusto tempo.
Sciolse quindi i capelli, controllando che fossero perfettamente ordinati e scelse un paio di scarpe abbastanza alte ma con una leggera zeppa, in modo che non avrebbe dovuto troppo sforzarsi ed affondare in caso di terreno fanghiglioso. Scelse poi dalla sua cabina uno scaldacuore cremisi, visto che la giornata non pareva essere mite, e a dire il vero in Norvegia non lo erano praticamente mai.

In caso di terreno fanghiglioso giuro che lo ammazzo altrocchè confronto sulle materie insegnate. Mi smaterializzo sul suo cadavere.

Riprese dunque la sua bacchetta, dirigendosi verso la porta.

Alohomora

Disse attraversando la porta ora aperta, e di nuovo colloportus.

Ascoltò il dolce suono della serratura che scattava e si diresse verso l'esterno della scuola, per poi attraversare il cancello e dirigersi verso la zona del lago, camminando sul soffice prato perfettamente curato. L'aria fresca la avvolgeva dolcemente, senza procurarle alcun fastidio o disturbo, inspirò profondamente e la godette fin all'ultimo atomo di ossigeno, per poi lasciarla andare in una piccola nuvola di condensa, data dalla differenza di temperatura fra i suoi polmoni e l'esterno.

Quanto più si avvicinava però alla sua meta, tanto più le sembrava di scorgere una figura dapprima indistinta poi sempre più nitida e chiara. Il suo cuore, per qualche motivo aveva accelerato il suo battito, stranamente, impunemente e non certo per il quasi nullo sforzo fisico del tragitto percorso in tutta calma

Infine quando fu abbastanza vicina gli sorrise.

Buona pomeriggio Signor Kozlov.

Ed ora? E ora non le restava che attendere.







Nome: Victoria Hansen
Stato Fisico: Ottimo
Stato Psicologico: Serena
Scuola: Durmstrang
Rango: Professoressa di superiorità della razza magica in Durmstrang
Abilità Utilizzate: Nessuna
Incantesimi Utilizzati: Colloportus x 2 , alohomora






© Scheda, grafica e contenuti appartenenti a Illdian Jones
© Layout by -Damon-





Edited by Victoria Hansen - 15/6/2018, 23:13
 
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Vlad Kozlov
view post Posted on 15/6/2018, 15:40




Pensato Vladmir - giallo
Parlato Vladmir Verde grosseto
Parlato degli altri - rosso

Nome: Vladmir Kozlov
Stato fisico: Ottimo
Stato psicogico: Eccitato con una punta di ansia.
Incantesimi utilizzati: -




Post 3

Concentrato sul suono dello scorrere dell'acqua cercavo di rilassare i miei nervi, in preda ad un eccitazione e ad una leggera ansia mai provata prima.

"Questa donna m'intriga e mi stuzzica i sensi come mai nessuna ha mai fatto!"

Mentre osservavo la zona circostante, guardai in direzione del prato. La vidi che giungeva con passo tranquillo nella mia direzione, con un leggero sorriso sulle labbra, forse persa nei suoi pensieri, bellissima, perfetta! Percorsi la sua figura dal basso verso l'alto mentre si faceva sempre più vicina alla mia figura: indossava un vestito con un leggero strascico, rosso come il sangue, che le arrivava poco sopra i polpacci, lasciando scoperte delle eleganti scarpe alte. Particolare interessante che incantò i miei occhi fu il modo in cui teneva sollevato il vestito. Un prezioso bracciale che teneva al braccio destro era legato ad un piccolissimo anello attaccato ad esso.

"Un simbolo di fine eleganza!" pensai, passandomi velocemente la lingua sulle labbra che nel frattempo si erano completamente asciugate.

Continuai a percorrere il suo corpo con lo sguardo: nella parte superiore aveva uno scaldacuore cremisi attraverso il quale intravedevo le forme dei seni.

Deglutii, sempre più eccitato. Temetti per un momento che la mia eccitazione al suo palesarsi di fronte a me fosse più che evidente, ma scacciarla era davvero arduo in quel momento. Cercando di rilassare i miei nervi continuai ad osservarla arrivare. Lei, senza fretta, era ancora al limitare dello stesso.

"Le piace farsi desiderare..." pensai. "Rende il tutto molto più interessante!".

Da quella distanza finalmente potei osservare il suo viso e arrossii brevemente.
Osservai i suoi bellissimi capelli sciolti che le ricadevano ordinatamente sulle spalle, adagiandosi delicatamente oltre le spalle. Dei piccoli orecchini dorati, alle orecchie, che riflettevano la luce della sera. Poi i miei occhi si ipnotizzarono sulle sue labbra, rese ancora più sensuali da un rossetto della stessa tonalità del vestito ma molto più luminoso.

"E' stupenda! Che sensualità!" pensai quasi a voce alta.

Poi dovetti riordinare i pensieri e tirai un respiro profondo mentre lei si avvicinava.
Si fermò a pochi passi da me e con un leggero sorriso e le guance che lasciavano intendere fosse arrossita anche lei in quegli attimi di attesa per il nostro appuntamento, esclamò:

"Buon pomeriggio Signor Kozlov."

Le risposi, con voce sicura e profonda, guardandola negli occhi.

"Buonasera Victoria, bella serata per una passeggiata sul lago, non trovi?! Come è andata la tua giornata, spero meglio della mia..."

Le dissi, lasciando cadere il discorso, ripensando alle volte che avevo fallito quei semplici incantesimi studiati e ripetuti mille volte nei giorni precedenti!

Infine le porsi il braccio e attesi un suo cenno di assenso, prima di avviarci lungo la riva del lago.
 
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Victoria Hansen
view post Posted on 23/6/2018, 23:04







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Titolo Role: Un'oscura passione





Post N 3











Parlato Pensato Narrato



Quel manto erboso, verde e brillante sotto ai suoi piedi, rendeva il suo passo ancora più silenzioso.
Un prato rigoglioso, perfettamente curato...dalla tinta brillante, nutrito con il sangue dei duelli che lì si erano svolti, praticamente ovunque a dire il vero nella loro scuola.

Eh sì, perché anche Mr Kozlov era un ex allievo di Durmstrang. Conosceva bene la scuola Victoria, ed altrettanto bene avrebbe dovuto conoscerla lui, era un posto elegante quanto complicato. Il retrogusto che lasciava sul palato dopo ogni lezione, dopo ogni minuto di vita passato in esso era quello dell'innocenza perduta, il terreno nascondeva le tracce di sanguinosi duelli, ferroso come il sangue.

Eppure io di questo posto...non cambierei assolutamente nulla,
perfetto nella mia mente,
perfetto in ogni centimetro
...quindi signor Kozlov...
vediamo un po' se sia lei che io ne siamo all'altezza



Eppure lui...che si stagliava fiero in fronte a lei, in una splendida cornice composta da un enorme specchio di acqua cristallino e puro, custodito in una catena montuosa perfetta vestita di splendide foreste profumate di pino, abete e frassino...lui... si stagliava come un angelo dal profilo perfetto.
Elegante quanto semplice nel suo immacolato maglioncino bianco, nei suoi pantaloni altrettanto candidi, si lasciava ammirare, come fosse stato una creatura discesa dal paradiso.
I suoi occhi però, azzurri, vivaci, lasciavano altrettanto intendere una spiccata intelligenza, uno straordinario acume nascosto dietro a modi affabili e espressioni rassicuranti.
E come davvero fosse stato un essere celeste, non vi era ombra di barba, una qualsiasi imperfezione sul di lui viso.

Rassicurarmi? Se lui vuole rassicurarmi vuol dire che c'è qualcosa...un non detto.
Le vibrazioni che emette, oscure e seducenti, la mia anima le avverte. Il mio istinto ne è certo e fa di tutto per avvisarmi.

...



Non lo sapete forse, signor Kozlov cosa accade quando il fuoco viene alimentato dall'aria? Esso brucia...
esso purifica ogni cosa...persino noi...




Quel pensiero la fece un pochino sorridere, non aveva mai dubitato di se stessa, avrebbe raggiunto ogni obiettivo avesse voluto, e non certo si sarebbe risparmiata, se non avesse raggiunto lo scopo avrebbe tentato ancora, ancora ed ancora, fin che non avrebbe divorato ogni cosa.

Fuco e vento, sono entrambi indomabili, inarrestabili, ma il fuoco può divorare l'aria, l'aria rimasta senza ossigeno smorzare il più enorme dei falò....probabilmente dobbiamo imparare a non pestarci i piedi a vicenda...

E mentre lei dava forma a questo pensiero, egli le porse il braccio.
Fece dunque un ulteriore passo avanti, Victoria, con il suo splendido vestito, si avvicinò molto, moltissimo a quell'uomo , accorciando ciò che il bon ton consigliava di lasciare come area personale fra due individui, lo spazio di un metro circa, affinché tutti si potessero sentire a loro agio era ridotto a pochi centimetri.

Piantò i suoi occhi nocciola in quelli dell'uomo, uno sguardo intenso, deciso, senza ombra di tentennamenti. Poteva sentire il suo profumo invaderle i sensi, scavarle nell'anima e probabilmente aveva portato alla luce qualcosa di terribile, qualcosa che mai lei si era premurata di nascondere.

La mia giornata? La mia giornata è stata scandita dal bisogno che la mia classe di studenti pare avere di me, diciamo che inizia se vogliamo a animarsi ora la faccenda, nutro grandi aspettative nell'immediato futuro, titolare della cattedra di volo....mi chiedevo che tipo di curiosità ti muovesse verso di me.

Ma un passo indietro, un sorriso cortese, ed afferrava il suo braccio destro, facendo scorrere il suo all'interno dello spazio che il gomito di lui aveva creato. Posò quindi la mano sul suo avambraccio, sentendo chiaramente i muscoli tesi sotto attillato maglioncino.

Oh sì, gli stava facendo il verso, chissà se avrebbe ceduto alla provocazione che lei gli aveva appena lanciato.

Oscuro, intenso, sensule... questo leggo di te nei tuoi occhi e la faccenda non mi dispiace affatto...vediamo se ho interpretato bene i segni...altrimenti

...c'è forse un posto più bello di questo per uno scontro fra maghi?


Fammi pure strada dunque, portami ovunque tu voglia...infondo anche volessi portarmi all'inferno lì con tutte quelle fiamme mi sentirei davvero a casa.













Nome: Victoria Hansen
Stato Fisico: Elettrizzata
Stato Psicologico: Ottimo
Scuola: Durmstrang
Rango: Professoressa di superiorità della razza magica in Durmstrang
Abilità Utilizzate: Nessuna
Incantesimi Utilizzati: Nessuno






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Edited by Victoria Hansen - 24/6/2018, 00:22
 
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Vlad Kozlov
view post Posted on 24/6/2018, 12:32




Pensato Vladmir - giallo
Parlato Vladmir Verde grosseto
Parlato degli altri - rosso

Nome: Vladmir Kozlov
Stato fisico: Ottimo
Stato psicogico: Eccitato ma dall'aspetto posato.
Incantesimi utilizzati: -




Post 4


Scorsi l'ombra di un sorriso sulle sue labbra mentre col suo passo gentile e silenzioso si avvicinava alla mia figura.

"Chissà quali pensieri ha su di me! Devo stare calmo e non cedere subito alla sua sensualità!"

Non feci trasparire la minima emozione, mantenendo il mio viso tranquillo e respirando profondamente quell'aria pura che portava con sé, grazie al leggero vento che si era alzato durante quegli istanti di attesa infinita della sua compagnia, il profumo frizzante degli alberi che si ergevano alti e floridi nella foresta oltre il lago.

Ormai a poco meno di un metro da me, cercai di mantenere lo sguardo fisso nei suoi occhi.
Cosa non semplice, quello scaldacuore cremisi che sembrava giocare con la mia libidine, in un gioco poco innocente di vedo non vedo, era ancora più sensuale da vicino. Ma non potevo cedere a questo tipo di emozioni, non era il momento di togliere la maschera.

Percepivo quasi le sue riflessioni, ricche di un'oscurita seducente.

"Probabilmente siamo più simili di quanto non vogliamo, cara Victoria." pensai sicuro di me.

Mi guardò intensamente con quei suoi bellissimi occhi color nocciola, in modo puntuto, poi fece un profondo respiro, il suo petto si alzò e abbassò in uno spazio di secondi più lungo, e arrossì leggermente.

"Che cosa ha avvertito?! Forse nemmeno io le sono indifferente dopotutto." pensai in modo malizioso.

Sostenni il suo sguardo sinché lei non si fermò, finalmente, a pochi passi da me.

"Quegli occhi...Se i baci fossero un atto di cannibalismo, li avrei divorati in quello stesso istante!
Ci trascineremo insieme all'inferno Victoria, ne sono sicuro, presto o tardi questo avverrà!"


E mentre questi pensieri sensuali riempivano ormai la mia mente, ella rispose alla mia domanda,
provocandomi con un riferimento all'inferno e sorridendomi come se niente fosse, in modo cortese,
per poi afferrare il mio braccio posando in modo seducente la sua mano sul mio bicipite.

In quel momento teso come una corda di violino per l'emozione, per quel contatto tanto desiderato e agognato, pur senza una razionale ragione, un brivido percorse per intero il mio corpo.

Fortunatamente avevo un maglioncino a manica lunga e non avevo un solo pelo di barba, altrimenti esso si sarebbe avvisato in modo piuttosto evidente. I miei muscoli non erano l'unica cosa tesa in quel momento. Sentivo il sangue scendere verso il mio basso ventre, impunemente.

Dovetti però tornare in me poiché ella aspettava la mia risposta. Respirai profondamente e le mie narici furono invase ancora una volta dall'aroma del suo profumo.

"Mi provochi Victoria, oh se mi provochi! E sei dunque curiosa." pensai, scegliendo bene le parole con cui risponderle. Con tono serio e voce profonda, mentre iniziai a camminare con lei accanto, stretta al mio braccio, le risposi.

"Sono sicuro che abbiamo entrambi molto da dirci cara Victoria, a cominciare da un semplice scambio di informazioni sulle nostre materie e su di noi, perché no?! Desidero conoscerti meglio!"

Quest'ultima frase mi scappò, ribelle dal mio animo.

"Non sarà l'unico scambio che avremo." Pensai, interrompendo solo per un secondo il mio proferir parola.

"Ho sempre provato ribrezzo per i babbani ad esempio, soggetto e vittime delle teorie che così abilmente
saprai insegnare ai nostri alunni tra non molto. Quindi raccontami di te e svelami gli aspetti più oscuri della tua materia. Dal canto mio, spero, saprò ripagarti con alcuni suggerimenti utili per un volo più comodo che ben si addice ad una signora..."


Lasciai sospesa quella mia frase, lasciando un non detto per provocarla poi risposi alla di lei provocazione sull'inferno, guardandola dritta negli occhi, in modo però serio, lasciando cadere lo sguardo per qualche secondo sulle sue labbra, così vicine, così provocanti.

"Se dovremo bruciare che sia nello stesso istante mia cara!"


*Le azioni sono state concordate tra i personaggi
 
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6 replies since 9/6/2018, 17:25   96 views
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